Coltivati in Puglia, nei pressi si San Paolo Martina Franca, Le Fave con la Buccia si possono lasciare con la buccia sana o si possono “spizzutà”, cioè togliere la punta, quella parte dove c'é il nasello. Questo determina anche una cottura più veloce oltre al fatto se si voglia o meno mangiare la buccia.

Mettere in ammollo le fave per una intera giornata, quindi per circa 24 ore, al mattino successivo si danno una rapida sciacquata e si mettono in cottura se si vuol lasciare la buccia integra, altrimenti si può eliminare il naselllo, in gergo “spzzutarle”, e si procede con la cottura. Cottura che in entrambi i casi deve avvenire possibilmente in coccio e dove le Fave devono essere ricoperte da almeno 2 dita di acqua, o di Brodo di Dado Vegetale. Ad inizio cottura si formerà una schiumetta che bisogna asportare, e appena inizierà a bollire dovrete abbassare al minimo la fiamma, l'importante è che ci sia un minimo accenno di ebollizione. Potranno occorrere più ore per la completa cottura, sarà più breve se avrete eliminato il “nasello”. Quando ormai saranno cotte si procederà col condimento, quindi salare a piacere, aggiungere una manciata di Origano, uno spicchio di Aglio, mescolare per bene e far cuocere per insaporire il tutto per altri 10 minuti circa. Quando Finalmente saranno cotte, Potrete condirle con un filo di Olio Extra Vergine di Oliva. Solitamente queste Fave si mangiano con Le mani schiacciandole facendone scivolare in bocca il frutto.